La Valle di Comino

La Valle di Comino

Circondata dai maestosi monti dell’ Appennino centrale, (Le Mainarde) delimitata dal versante laziale del Parco Nazionale d’Abruzzo, si estende in tutta la sua naturale bellezza, la Valle di Comino, la cui etimologia deriva da Cominum.


Descrizione

Circondata dai maestosi monti dell’ Appennino centrale, (Le Mainarde) delimitata dal versante laziale del Parco Nazionale d’Abruzzo, si estende in tutta la sua naturale bellezza, la Valle di Comino, la cui etimologia deriva da Cominum, città romana distrutta durante la guerra sannitica. Essa è un anfiteatro naturale dove storia e archeologia raggiungono il giusto connubio con la natura. In questa vallata, dove coesistono armoniosamente la flora e la fauna, dove orsi, lupi, camosci e aquile convivono in simbiosi con iris, genziane, aquilegie e orchidee, si adagiano secondo un’armonica architettonica naturale paesi dall’aspetto tipicamente medievale che custodiscono gelosamente inalterato nel tempo e conservano attrattive paesaggistiche e tradizioni secolari, che aumentano il loro fascino e l’interesse dei visitatori. A circa 950 mt sul livello del mare c’è l’accogliente paesino di Acquafondata, ideale per trascorrere una vacanza estiva, immersi nel verde, nella tranquillità, tra una sagra gastronomica, (sagra degli gnocchi) e un rispolverare di tradizioni artigianali. A pochi passi troviamo poi Viticuso, fondato dai monaci benedettini, di cui conserva ancora la struttura di piccoli rioni, attorno a un Castello: anche qui sagre e tradizioni allietano il soggiorno estivo di turisti ed emigranti. E poi scendendo, come non visitare Vallerotonda, proprio sul fianco del Monte Castello. Il lago, la Selva, una stupenda pineta, un suggestivo Sacrario eretto a Colle Lungo, in ricordo del martirologio della II° guerra mondiale, gonfaloni di contrade e feste paesane sono l’attrattiva di questo paese. Villa Latina, poi, la vediamo distesa in una fertilissima conca. Qui si sentono gli echi delle zampogne di cui custodisce gelosamente la tradizione secolare. E poi come non menzionare le sorgenti di cui il paese è ricco? In questo racconto itinerante non si può dimenticare San Donato Val Comino, che da il nome alla vallata. E’ un accogliente luogo di villeggiatura, proprio ai confini con l’Abbruzzo, dominato da una torre medievale del XIII secolo. Vanta illustri tradizioni artigianali di scalpellini e lo si può notare dai portali in pietra e (dalle logge che tipicizzano le abitazioni). La sua fama sta diventando sempre più grande. Fa parte di questa suggestiva vallata, Settefrati,di origine sannitica: qui lo scenario ambientale fa da splendida cornice al santuario della Madonna di Canneto, interessante è anche la visita alla Chiesa di santa Maria delle Grazie , del sec. XII. S. Biagio Saracinisco, anch’esso di origini sannitiche, dove lo stupefacente è rappresentato dal paesaggio incontaminato di incomparabile bellezza. Visivamente vicina c’è poi Picinisco, anch’essa medievale di cui conserva un Castello risalente all’XI secolo, anch’esso ricercato centro di villeggiatura, dove la pastorizia ha “creato” il gustoso e particolare pecorino. Come non menzionare Atina, potente città volsca e poi importante Municipio di Roma: qui nacque un illustre console, Lucio Munazio Planco, ancora oggi ricordato e immortalato. Atina ospita importanti manifestazioni internazionali, quali: Atina Jazz e il Festival del Folklore. Adiacente ad Atina troviamo un piccolo borgo dalla singolare forma di presepe, il cui centro storico é su uno spuntone calcareo, ed è circondato da mura: Belmonte Castello, ideale per passeggiate suggestive. Salendo di poco c’è Casalattico, piccolo agglomerato di origine romana, ma con un illustre passato medievale: qui amò curare il suo “otium” letterario Tito Caio Pomponio Attilio, illustre destinatario di molte lettere di Cicerone, di cui fu grande amico. C’è poi Terelle, posta proprio nell’incavo del Monte Cairo, deve le sue origini al conte Landolfo d’Aquino , che intorno al mille vi fece erigere un castello. Suo fiore all’occhiello è un secolare e monumentale castagneto. Muovendosi a circonferenza attorno alla valle incontriamo Gallinaro, luogo di culto e di preghiera, dove c’è la cappella di Gesù Bambino, meta di pellegrinaggio di un numero sempre crescente di fedeli. Esso è situato proprio sul crinale che divide in due la valle e, proprio alle gola del Melfa ecco Casalvieri con le sue numerose frazioni. E’ famoso per una fabbrica di palloncini, di fama mondiale. Quasi appartato dal resto c’è poi Fontechiari, circondato da mura medievali. Trae l’etimologia del suo nome, da molte copiose e incontaminate sorgenti dei dintorni. Poi Vicalvi, antica roccaforte di epoca pre-romana, dove spicca il castello della Tonacella, fatto costruita da Filippo I Colonna. Quasi a troneggiare su tutta la valle, troviamo Alvito, con la sua caratteristica forma a ferro a di cavallo, centro culturale e patria di uomini illustri. Custodisce gelosamente i resti di un castello medievale. Posta Fibreno, famosa per il suo lago, oggi riserva naturale regionale, grazie all’allevamento di trote Macrostigma e Carpione e Broccostella in parte arroccata su un ameno colle e in parte sviluppatasi su una intera piana attraversata dal fiume Fibreno , famosa per la lavorazione in terracotta, ci portano alle spalle della Valle di Comino che da un lato è “chiusa “ da Campoli Appennino, centro agricolo di origine longobarda situato sui rilievi orientali dell’alta Valle del Liri. Famosa per la produzione del tartufo. A pochi passi incontriamo Pescosolido, adagiato su uno sperone di roccia. Apparentemente ubicati più lontano da questi paesi ma vicini in senso chilometrico e accomunati dalle origini storiche ci sono Santopadre, in posizione panoramica sulla valle del Liri e del Melfa, di origine romana di cui ci sono i resti. Famosa per le sue bellezze naturali e meta di vacanze estive è Colle San Magno, posta proprio nell’incavo del Monte Cairo, possedimento dell’Abbazia di Montecassino e poi dei Boncompagni che la unirono al Ducato di Sora.

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APERTO

Indirizzo

Comune di Atina 03042

Orario per il pubblico

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Telefono

T +39.0776.60091

Pagina aggiornata il 29/03/2024

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